Posizione di AIRC - Associazione Italiana Ricerca sul Cancro - in merito alla sperimentazione animale

Questa è la posizione ufficiale dell'AIRC, resa nota via email, in seguito a varie proteste di cittadini contro la vivisezione, dal suo presidente in carica il 3 novembre 2003. Come si può notare, viene ammesso che ben il 10% dei fondi raccolti dall'AIRC va a finanziare ricerche su animali!

L'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro è stata fondata nel 1965, e rappresenta oggi la principale fonte di finanziamento per combattere una malattia che colpisce ogni anno 300.000 persone in Italia, con un trend in continua crescita per molti tumori; di contro, la guaribilità è passata dai valori vicini allo zero degli anni '60 ai valori attuali del 50%.

L'importanza della ricerca risulta evidente proprio considerando che il rischio di contrarre la malattia è sempre piu' elevato, ma le cure messe in atto grazie alle nuove terapie hanno dimostrato di potere guarire sempre più persone.

AIRC si finanzia quasi esclusivamente con contributi di privati (98% delle somme raccolte): oltre 1.800.000 persone hanno volontariamente versato un contributo nel corso degli ultimi anni.

I fondi raccolti da AIRC sono destinati unicamente a finanziare la ricerca sul cancro; il codice deontologico AIRC prevede che tutte le ricerche finanziate siano svolte in Italia e che l'ente beneficiario dei fondi sia di tipo non profit (Università, Centri di ricerca, Istituzioni, ecc).

I criteri di assegnazione dei fondi prevedono che le richieste di finanziamento siano vagliate da un comitato scientifico composto da 18 membri italiani coadiuvati da altri 60 ricercatori italiani e da alcune centinaia di scienziati stranieri. Come risultato di questo lavoro di selezione, nel 2003 AIRC finanzierà 458 studi sviluppati presso 92 diversi organismi di ricerca.

Sotto il nome di cancro si nascondono centinaia di diverse patologie oncologiche, che attaccano nei modi piu' svariati tutti i nostri organi. Il progresso scientifico ha permesso di individuare cure specifiche per molti di questi tumori, ma tanti altri presentano ancora una sfida per le nostre conoscenze.

Facciamo presente che ad oggi solo una minima, residua parte, che non supera il 10% delle ricerche finanziate da AIRC si basa sulla sperimentazione animale in quanto i test sugli animali che rappresentavano fino a non molti anni fa la prevalente forma di studio, sono oggi drasticamente diminuiti, potendo disporre di tecniche sempre piu' raffinate che studiano in sequenza le cellule, il DNA ed i singoli geni che lo compongono, provenienti da tessuti umani.

AIRC si è data anche in questo caso un codice di condotta; i progetti di ricerca che richiedono la sperimentazione su anuimali sono finanziate solo nei casi in cui non esistano valide alternative, in base ad un giudizio emesso dal Comitato Etico istituito presso il centro di ricerca e che include veterinari, ricercatori, laici di varia estrazione fra cui anche una persona che si dedichi alla difesa dei diritti degli animali.

Per tutte le ricerche finanziate da AIRC, l'unica specie animale utilizzata è quella dei topi di laboratorio; questo animale, per quanto possa sembrare diverso dall'uomo, condivide una gran parte dei nostri geni, in particolare alcuni di fondamentale importanza per lo sviluppo del cancro. Proprio per questo i risultati ottenuti da questi studi ci danno informazioni essenziali per procedere velocemente nella battaglia contro il cancro.

Il Presidente
(Alfio Noto)

Milano, 3 novembre 2003

Commento di Ricerca senza Animali

Nella lettera sopra citata possiamo trovare diverse affermazioni criticabili:

  1. Le persone che si ammalano di cancro sono sempre di più, quindi la lotta contro il cancro sta clamorosamente fallendo. Perché le risorse e i fondi dedicati alla ricerca su animali non vengono usati per la prevenzione? La prevenzione salva molte più vite della cura!

  2. Una sola persona all'interno dei comitati etici è interessata al benessere degli animali: non è un po' poco? E chi sono queste persone, sono veramente dalla parte degli animali? E anche se lo fossero, cosa potrebbero fare contro tutti gli altri? Comunque, invitiamo tutti a scrivere ad [email protected] per chiedere chi sono, nei vari comitati etici, queste persone che hanno a cuore gli interessi degli animali.

  3. L'AIRC afferma che i topi sono così simili all'uomo da poter essere dei modelli per lo studio del cancro, e parlano di un corredo genetico "simile". Ma che senso ha parlare di "simile", quando basta un solo gene "difettoso", all'interno della stessa specie, per dar luogo a malattie anche molto gravi, o quando piccole variazioni genetiche all'interno di una stessa specie danno luogo ad ampie differenze nella risposta a cure e stimoli? E uomo e topo sono due specie profondamente diverse, non sono due ceppi diversi di una stessa specie!

    Tant'é che la nuova strada scelta dagli sperimentatori su animali per cercare di rendere meno fallaci le loro ricerche consiste nel manipolare geneticamente gli animali per renderli più simili all'uomo. L'"oncomouse", creato e brevettato a questo scopo, contiene geni umani che inducono il cancro negli embrioni di topo. Ma questo non è bastato, perché "nel corso dello sviluppo del tumore è noto da anni che topi e uomini sono del tutto diversi... i geni soppressori del tumore e gli oncogeni si comportano in modo molto diverso nel topo e nell'uomo. Altre invenzioni sono gli "xenograft mice", topi a cui è stato indotto il cancro innestando loro tumori umani, dai quali si possono ricavare farmaci efficaci a guarire i topi ma non l'uomo. Il National Cancer Institute americano ha indotto 48 tipi diversi di tumori in questo genere di topi, provando a curarli con 12 diverse medicine anticancro già dimostratesi efficaci per gli umani. In 30 casi su 48, le medicine non funzionavano, il che significa che nel 63% dei casi questi topi si dimostrano un modello non valido per il cancro umano. Peggio che tirare una moneta.

Perciò... troppo facile dire "sono solo topi" e "queste ricerche sono necessarie". Sul piano scientifico, troppe evidenze dimostrano che la sperimentazione su animali è, nella migliore delle ipotesi, inutile, e sul piano etico, non c'è differenza tra un topo e un cane, entrambi sono esseri senzienti in grado di provare paura, dolore, affetto, gioia, sofferenza.


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